Una storia tutta italiana: Moto Guzzi

Data
02 gennaio 2024
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Vogliamo parlarvi di colei che è da sempre icona italiana nel mondo dei motori: la Moto Guzzi.

Andiamo indietro di oltre 100 anni, partiamo dagli albori:

il 15 Marzo del 1921, due amici-aviatori i Sig. Parodi e Guzzi, costituiscono a Genova la “Società Anonima Moto Guzzi”, avente per oggetto “La fabbricazione e la vendita di motociclette e ogni altra attività attinente o collegata all’industria metalmeccanica”.

Da qui inizia una storia che ha portato in tante case italiane e non solo, la passione per le due ruote e per un mito immortale.

La Moto Guzzi brucia letteralmente i tempi della sua crescita, imponendosi ai vertici del mercato e ad icona del motociclismo mondiale. Per decenni il brand Guzzi ha significato prodotto di qualità: stile, innovazione,corse, tecnologia, tricolore sul pennone più alto dei circuiti in tutto il mondo, trionfo del Belpaese.

Le corse sono da subito nell’identità della Guzzi che già nel settembre 1921, sei mesi dopo la sua fondazione, iscrive al massacrante Raid Nord-Sud le sue prime e uniche due moto costruite. Il debutto in una corsa di velocità avviene sempre nel 1921 nella Milano-Napoli con la “Normale” 500 affidata al legnanese Aldo Finzi (il 9 agosto 1918 aveva partecipato al Raid su Vienna con la squadriglia di Gabriele D’Annunzio; il 24 marzo 1944 viene trucidato nell’eccidio delle Fosse Ardeatine) e due mesi dopo nella seconda edizione della Targa Florio arriva la prima vittoria con il fratello minore di Aldo Finzi, Gino, già provetto centauro nonché noto squadrista nel polesine.

Comunque, la cavalcata trionfale siciliana nelle Madonie, resta scritta in modo indelebile nella prima riga di un ineguagliabile albo d’oro di indimenticabili giornate di gloria.

Due vittorie nel 1922, quattro nel 1923, ventuno nel 1924, trentadue nel 1925, quarantadue nel 1926, sessantadue nel 1927.

Nel 1935 il bolide rosso con l’aquila dalle ali spiegate sul serbatoio sbanca con Stanley Woods nella “tana del lupo” al Tourist Trophy aprendo alla Casa italiana le porte del mercato in Europa.

Dal 1923 al 1957 non c’è corsa dove la Guzzi non partecipa con i più grandi campioni nelle 500, 350, 250: o vince o sale comunque sul podio.

L’aquila di Mandello ha volato alto nei cieli del mondo, spesso imprendibile, segnando per oltre tre decenni la storia del motociclismo italiano e internazionale:31 anni di corse, 3.329 vittorie nelle classi più prestigiose 250, 350, 500;

14 campionati del Mondo vinti;

11 trionfi al Tourist Trophy;

102 campionati nazionali;

22 primati mondiali di velocità, di cui alcuni rimasti imbattuti.

Oltre al percorso tracciato nella Regolarità. Fino al discusso e discutibile forfait del 1957 (patto di astensione-harakiri Guzzi, Gilera, Mondial, MV Agusta) la Moto Guzzi è stata la Casa motociclistica più importante e vincente a livello mondiale.

Nel motociclismo, la Casa di Mandello Lario è stata per i colori italiani quel che nell’automobilismo è stata la Casa di Maranello: con la differenza che dal 1958 i bolidi con il simbolo dell’aquila dalle ali spiegate sono stati prima relegati in una polverosa soffitta poi rimessi a lucido nello splendido museo di Mandello mentre i bolidi del Cavallino rampante sono tutt’ora presenti, da protagonisti, in Formula 1.

E oggi?

Dopo le traversie degli scorsi decenni, l’Aquila di Mandello ha ripreso a volare.

Nel 2004 il Gruppo Piaggio (un player mondiale del settore con sei poli industriali nel mondo che può vantare 104 titoli mondiali con Guzzi, Aprilia, Gilera, Derby) ha rilevato la Moto Guzzi che contribuisce, a sua volta, a rafforzare la leadership del Gruppo di Pontedera (incentrato sugli scooter Vespa e sui veicoli commerciali leggeri Ape e Porter, forte anche dei brand Aprilia, Gilera, Derby nonché della divisione robotica e ricerca con Piaggio Fast Forward con sede a Boston) nel mercato delle due ruote. Nel 2020 il Gruppo Piaggio ha raggiunto il 14,2% del mercato europeo delle due ruote, con un incremento del 6% rispetto al 2019.

La Guzzi, grazie alle nuove V e V8TT 850cc è tornata nella top ten delle vendite in Italia piazzando circa 3.000 moto di raffinata tecnologia (profusione di materiali al titanio ecc.) e di grandi emozioni per appassionati di fascia alta pronti a sborsare sui 12.000 euro per godere di tali prelibatezze su due ruote rombanti con l’aquila impressa sul serbatoio.

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